L’esposizione “90 Anni.1000 Miglia” – in corso al Museo Mille Miglia di Brescia sino al prossimo 7 Gennaio 2018 – continua a sorprendere con auto sempre nuove e dal passato affascinante.
Nei giorni scorsi le orme del celebre padre hanno condotto al Museo anche i figli del grande pilota Juan Manuel Fangio, che, documentandosi sulla carriera sportiva del campionissimo nelle varie edizioni della Mille Miglia, hanno potuto così visitare la mostra in un periodo di grande rinnovo.
Ad oggi sono oltre 50, infatti, le vetture che si sono passate il testimone per rappresentare la grande corsa bresciana, capolavori di grande fascino, che complessivamente hanno corso più di 70 edizioni della gara di velocità più̀ bella d’Italia.
Le auto arrivano da tutto il mondo, pronte a far conoscere il loro passato glorioso attraverso i totem touch screen e i beacon installati sulle auto che, inviando un feed, attivano il mini sito dedicato attraverso l’app di Automotive Masterpieces, la società di Sandro Binelli, ideatore e curatore della mostra.
Innovativa e 2.0 l’esposizione merita certamente di essere vista più̀ volte: tra le vetture recentemente esposte, che hanno dato il cambio alle precedenti, troviamo la Fiat 508 CS Berlinetta Aerodinamica Tipo M.M. del 1935 telaio 508S076019 appartenente a una collezione svizzera che si aggiudicò il 14° posto alla Mille Miglia del 1936 guidata da Alberto Comirato e sua moglie Lia Dumas come co-pilota, la Giaur 750 Sport del 1950 telaio BT006 che corse la Mille Miglia del 1952 con Luigi Musso e la Parisotto Fiat 750 Sport Siata del 1952 che corse la Mille Miglia nel 1952 di proprietà di un collezionista americano.
ANEDDOTI, STORIA E CURIOSITÀ A PORTATA DI CLIC
Quando le auto comunicano con il visitatore
Conoscere la storia di una vettura dalla A alla Z non è mai stato così semplice e divertente. Alla mostra 90 Anni. 1000 Miglia il passato dialoga col futuro. Basterà scaricare l’app Automotive Masterpieces e attivare la connessione Bluetooth del proprio smartphone o tablet per ricevere i feed proprio dalle auto esposte. Quasi come in un film di Harry Potter, nei corridoi del Museo le auto prendono vita, interagiscono con il visitatore e lo invitano a scoprire la loro storia attraverso siti web dedicati e totem touch screen. Non magia, ma “internet delle cose”, un approccio altamente tecnologico reso possibile dai beacon posizionati sulle vetture e alla tecnologia BLE (Bluetooth Low Energy).
LE AUTO PIÙ RARE, LE STORIE PIÙ BELLE
Eccezionale esposizione di Fiat 8V al Museo Mille Miglia.
La Fiat 8V è una vettura rarissima costruita in soli 114 esemplari, l’esposizione 90 anni. 1000 Miglia ne espone addirittura sei. Fin dal giorno dell’inaugurazione al Museo Mille Miglia si trova esposta la quarta Fiat 8V mai prodotta (telaio 106.000004) che corse ben quattro edizioni della Mille Miglia con diverse carrozzerie dal 1952 al 1955, nel 1953 conquistò un 23esimo posto. Al fianco di questa meraviglia la Fiat 8V Vignale telaio 106.000052 che corse, non classificandosi, la Mille Miglia del 1955 con una straordinaria carrozzeria disegnata da Michelotti proprio per Vignale.
Se già due 8V sono una rarità, è quasi un evento eccezionale poterne ammirare contemporaneamente altre quattro e per di più tutte con carrozzeria Zagato. La vettura con il telaio 106.00005 è l’unica 8V Spider carrozzata da Zagato e vanta un palmarés eccezionale, 15ma alla Mille Miglia del 1952 e non classificata nel 1953.
La “sorella” con il telaio 106.000059 è una delle tre vetture di pre-produzione Zagato e arriva addirittura dall’Australia. Soggiornerà tra le sale del Museo per riprendersi dalle fatiche dell’ultimo Gran Premio Nuvolari; una vettura che nel 1955 e nel 1956 corse la Mille Miglia certamente avrà molte storie da raccontare!
Non sono certo da meno le altre, la macchina con il telaio 106.000062 arrivò 39ma alla Mille Miglia del 1955 e 51ma a quella del 1956.
La 8V con il telaio 106.000083 invece, è una delle sei vetture dello stesso modello carrozzate da Zagato costruite con il tipico tetto a doppia gobba anche detto Double – Bubble. La macchina si piazzò 46ma alla Mille Miglia del 1956.
3 MACCHINE E UN MOTORE
Arrivata al Museo Mille Miglia la Jaguar Biondetti
Particolarmente curiosa è la storia di questa vettura, o meglio del motore che vi è montato.
Clemente Biondetti, famoso pilota automobilistico e vincitore di quattro Mille Miglia, corse l’edizione del 1950 con una Jaguar XK 120. A competizione finita, il gruppo motopropulsore di questa vettura rimase nelle mani del pilota toscano che decise quindi, prima di installarlo su un telaio artigianale costruito da lui stesso con una carrozzeria di una Ferrari 166 SC, con la quale partecipò alla Mille Miglia del 1951 e, successivamente, nel 1952, rimosse la carrozzeria Ferrari e fece carrozzare la sua Special come la Jaguar C-type, dal momento che la Casa, dopo la sua partecipazione a Le Mans del 1951, non aveva più voluto affidargli nessuna auto. Oggi il motore si trova ancora sull’auto con il telaio artigianale, ribattezzata per questo motivo Jaguar Biondetti.
È ARRIVATA LA CISITALIA 202 SPYDER SPORT SPECIALE
Nel 1947 non si chiamava ancora Spyder Nuvolari
La Cisitalia 202 Spyder Sport Speciale del 1947 (Carrozzeria Garella) telaio 002S corse la Mille Miglia nel 1947 con Eugenio Minetti e Pietro Facetti con il numero 172 piazzandosi al quarto posto assoluto. Nel corso della stessa gara, il grande pilota Tazio Nuvolari gareggiava con la stessa vettura piazzandosi però al secondo posto. Da quel momento i modelli successivi della Cisitalia Spyder Sport Speciale vengono comunemente chiamati Spyder Nuvolari.