Era l’Ottobre del 2017 quando Luciano Visintin archiviava, alla guida di un Demoncar motorizzato Kawasaki, una stagione importante, vissuta sull’onda del debutto nel FIA World Rallycross Championship, alla guida dell’attesa Alfa Mito.
Da quell’ultimo atto, valido per il Campionato Italiano Autocross, il pilota di Bassano del Grappa ha fatto perdere le proprie tracce, dedicandosi anima e corpo ad un ambizioso progetto motoristico che vedrà la luce sul finale dell’annata in corso, per essere operativo a tutti gli effetti nel circus del mondiale rallycross nel 2020.
Stiamo parlando di una nuova, inedita, vettura e del team che avrà il compito di sostenere concretamente il progetto, durante la prossima stagione.
“È passata una vita dall’ultima trasferta a Vighizzolo d’Este” – racconta Visintin – “ed abbiamo deciso di uscire, temporaneamente, di scena perchè puntavamo a qualcosa di più. Tutto il 2018 è stato incentrato sulla gestazione di un progetto automobilistico autonomo, destinato ad entrare a regime per il FIA World Rallycross Championship 2020. Abbiamo deciso di tenere un profilo basso, di lavorare con tenacia e determinazione, evitando faraonici proclami e presentazioni. La parola d’ordine è essere concreti ed ecco perchè siamo tornati a parlare solo adesso. Ci siamo imposti di aprire il sipario sul nostro progetto, costituito da una nuova vettura e dal team che la seguirà, entro la fine del 2019. Costi quel che costì così sarà perchè vogliamo essere ai nastri di partenza del campionato, al massimo della forma, nel 2020.”
Nell’intento di togliersi la ruggine accumulata, in oltre un anno di fermo, il portacolori di Rally Team si è presentato, Domenica scorsa, ai nastri di partenza dell’evento valido per il Piloti Terra Autocross Gonars, alla guida di un kartcross Yacar.
La presenza di un unico avversario spingeva gli organizzatori ad accorpare la categoria assieme ai prototipi, questi ultimi dotati di un motore più performante, nonostante il peso.
Durante la sessione di qualifica Visintin pagava dazio, dovendo oliare meccanismi ormai fermi.
Un avvio promettente, in gara 1, lo vedeva prendere il comando della divisione per le prime tre tornate ma, il calo fisico per l’assenza di allenamento, lo faceva chiudere in seconda piazza.
In gara 2 problemi di trazione in partenza, per via del bagnato, costringevano il bassanese alla rincorsa, rallentata da due testacoda e da una toccata.
Nell’ultima, decisiva, tornata la fatica si faceva prepotentemente largo e Visintin salutava anticipatamente la compagnia, alzando bandiera bianca a pochi giri dalla conclusione.
“Era la prima volta su uno Yacar” – sottolinea Visintin – “ed ho imparato come questo vada guidato con tanta aggressività, che non avevo causa la mancanza di allenamento. L’autocross è molto impegnativa come specialità, non ti dà tregua. Sei in apnea, a differenza del rallycross. Ho fatto tanta fatica e conto di essere ad Adria, ad Agosto, per ritrovare la forma fisica giusta.”